L’ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI DELLA SETTIMANA CON ANDREA FUMAGALLI
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Tre gli argomenti affrontati nella puntata di oggi (28 giugno) nel consueto appuntamento di analisi critica dei fatti economi della settimana curata dal nostro collaboratore Andrea Fuamagalli: le nomine ai vertici dell’Unione Europea; il richiamo della Corte dei conti su evasione fiscale ed emergenza sanità; infine, il primo sciopero che ha visto protagonisti i lavoratori/ici della Borsa.
Via libera del Consiglio europeo alle nomine per i ruoli di vertice. La commissaria uscente Ursula Von der Leyen è stata proposta per un secondo mandato. Il portoghese Antonio Costa sarà invece il nuovo presidente del Consiglio Europeo e la premier estone, Kaja Kallas l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione. Ma l’Italia si è astenuta sulla riconferma di von der Leyen e ha espresso un voto contrario sulle altre due nomine. I leader Ue hanno di fatto blindato l’accordo confezionato da popolari, socialisti e liberali.
L’evasione fiscale in Italia resta diffusa e i controlli devono aumentare. E’ il richiamo dalla Corte dei Conti che, anche quest’anno nel giudizio sul rendiconto dello Stato 2023, è tornata a insistere sulla necessità di una lotta all’evasione a tappeto. Di fatto non vengono pagate l’80% delle tasse contestate dal Fisco, mentre gli accertamenti sono scesi del 34,4%. Un tema ricorrente per i magistrati contabili che però evidenziano anche altre urgenze: affrontare la crisi ormai “sistemica” della sanità, dove gli investimenti non sono più rinviabili, e applicare le norme sulla sicurezza sul lavoro, spendendo tutte le risorse a disposizione.
Ieri c’è stato il primo sciopero dei lavoratori/ici della Borsa. Le ragioni che hanno indotto le sigle sindacali a questa storica decisione: la tenuta occupazionale e la valorizzazione professionale delle lavoratrici del Gruppo Borsa italiana, la questione salariale, infine, il tema della governance e della progressiva perdita di autonomia direzionale e strategica delle società italiane del Gruppo Borsa Italiana. Su questo ultimo punto, infatti, la questione diventa geoconomica, ponendo ancora una volta su fonti contrapposti Francia e Italia. Infatti Euronext, la borsa pan-europea nata a Parigi, ha acquistato Borsa Italiana nel 2021 con principali azionisti l’italiana Cassa depositi e prestiti e la francese Caisse Des Dépots. La preoccupazione dei sindacati riguarda dunque la tenuta occupazionale.
Andrea Fumagalli, docenti di economia politica all’Università di Pavia. Ascolta o scarica
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