“Vermiglio”, intervista agli attori Martina Scrinzi e Giuseppe De Domenico

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“Vermiglio”, in concorso all’81esima Mostra D’Arte Cinematografica di Venezia, è l’opera seconda di Maura Delpero, dopo il pluripremiato “Maternal“.

Il film racconta un piccolo mondo antico di una famiglia e una comunità in Trentino, alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Accanto ad attori navigati come Tommaso Ragno, qui nel ruolo del capofamiglia e maestro del paese, Martina Scrinzi al suo esordio in un lungometraggio e Giuseppe De Domenico.

I due descrivono l’immergersi in questo universo tra le montagne e Scrinzi definisce “Vermiglio“ una storia trentinissima perché radicata sul territorio, seppur universale.

“Vermiglio” è un film di fatti, di silenzi, di sguardi e i due attori rivelano le difficoltà che questo tipo di recitazione comporta. Comunicare con il corpo, gli occhi, sospiro una vasta gamma di emozioni è tra le più grandi sfide per un attore.

Secondo Scrinzi, “Vermiglio“, pur mostrando l’Italia di un tempo che ci ha portato a chi siamo oggi, “è stato un vero salto nel passato senza macchie di contemporaneità”.

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